Associazione Cultura e Musica
"Giulio Rospigliosi"

2016

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Villa Rospigliosi

Intorno al 1215 in Milano, tale Rodolfo Rospigliosi ebbe la sventura di non cader per niente in grazia al Barbarossa, tanto da doversene andare in fretta e furia e cercar riparo al sud.

Trovò rifugio a Lamporecchio, un borgo tranquillo nella Toscana dei Comuni, e lì gli andò bene.

Non solo trovò riparo alle ire del Barbarossa ma mise su famiglia e con questa si trasferì a Pistoia, dove i Rospigliosi crebbero in prestigio di cariche civili ed ecclesiastiche, fino al trionfo del soglio pontificio toccato a Giulio, poi papa Clemente IX, il cui papato andò dal 1667 al 1669.

Nel corso del suo breve papato, Clemente IX diede incarico a Gianlorenzo Bernini di progettargli una grande villa nella terra di Lamporecchio, culla dei suoi antenati.

Purtroppo Clemente IX non vide mai la grande villa perché morì proprio nell’anno in cui la commissionò al Bernini, il quale la disegnò e la diede poi in esecuzione ad un suo fedele allievo, il Mattia de’ Rossi.

Il rapporto artistico fra maestro e allievo era così profondo che il F. Borsi, in una sua monografia sul Bernini, rileva che era nata fra i due “una identificazione di personalità e un rapporto fiduciario assoluto”.

Sempre il Borsi, parlando della Villa, osserva che “la lineare correttezza dell’edificio sia da spiegarsi con l’innesto nell’ambiente toscano, con una sorta di austerità che odora di prete e che caratterizza Pistoia e la sua tradizione da Ventura Vitoni in poi”.

Da allora la Villa è sempre stata dei Rospigliosi, che la usavano come dimora estiva, fino ai primi del novecento.

Ceduta poi alla famiglia Scweiger, da questi è passata da poco in sapienti mani albergatrici.

Il sito ufficiale della Villa Rospigliosi è qui: www.villarospigliosi.it

Villa del Parco

La villa è appartenuta alla famiglia Torrigiani, discendente dall'antica famiglia fiorentina originaria di Lamporecchio, che ha segnato con le sue realizzazioni tante parti della Toscana. Ricostruita agli inizi del secolo scorso dopo un incendio che l’aveva distrutta fu dotata del suo magnifico parco realizzato dal più famoso paesaggista dell’epoca.

www.villadelparco.net

Il Teatro Comunale di Lamporecchio affonda le sue origini negli anni Venti del secolo scorso, quando, per volontà della popolazione fu costruito un edificio a memoria dei caduti della prima Guerra Mondiale, in cui fu realizzato anche un Cinema-Teatro.
La Casa del Fascio di Lamporecchio venne inaugurata ufficialmente il 28 ottobre 1929; ma già nel novembre del 1937 si trova notizia di un progetto di ampliamento della struttura, per una inadeguatezza dei locali. Nel periodo bellico, il Cinema-Teatro finì con l’essere usato quasi unicamente come sala cinematografica, per essere successivamente adibito a magazzino dell’Arma dei Carabinieri. Nel settembre del 2002, dopo la realizzazione di una nuova caserma, l’edificio passò in proprietà al Comune di Lamporecchio.
È proprio grazie all’Amministrazione Comunale che prende il via un complesso e articolato progetto di restauro conservativo e di adeguamento dell’edificio all’originaria funzione di cinema-teatro.

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